Il Governo ha approvato i decreti previsti dal Jobs act, ossia le norme relative ai licenziamenti economici, ai licenziamenti disciplinari, ai licenziamenti collettivi, agli ammortizzatori sociali, ai contratti a termine e alla disciplina delle collaborazioni.
Fra gli aspetti più rilevanti si segnala:
- la soppressione, di fatto, delle collaborazioni personali e ripetitive;
- la percentuale massima di utilizzo di contratti a termine, fissata nella misura del 20% ma con possibilità di deroga;
- l’attribuzione parziale, alla contrattazione aziendale, della materia relativa alle sanzioni che sono comminabili nell’ipotesi di mancato rispetto dei limiti quantitativi per la stipula di contratti brevi;
- la soppressione dell’obbligo di mantenere il dipendente nella stessa attività e, decorsi 36 mesi, la possibilità di reiterare, per una sola volta, il contratto a tempo determinato presso la direzione territoriale del lavoro, ma senza più la firma assistita del sindacato;
- la disciplina della durata massima di 12 mesi, non è più affidata ai contratti collettivi;
- la previsione del congedo di paternità anche a favore delle lavoratrici autonome.