Autofattura per operazioni in reverese charge

In occasione di Telefisco 2019 è stato trattato il tema della fatturazione in reverse charge.
Chi fattura in reverse charge indica nella tipologia dell’Iva la modalità N6 e obbliga chi riceve il file di calcolare l’Iva a debito, esercitando contemporaneamente il diritto di detrazione.
Il destinatario della fattura – se desiderasse conservare elettronicamente l’integrazione da lui fatta – potrebbe caricare nello SdI una “autofattura”, con il codice TD1 (e non TD20, che si riferisce solo alle autofatture denuncia). Nelle risposte a Telefisco l’Agenzia conferma questa linea interpretativa, ma non prende posizione sulla duplicazione dell’operazione che si verrebbe a creare. Ogni documento caricato nello SdI ha infatti la funzione di memorizzare la vendita e l’acquisto. E se il cliente carica un altro documento, che ha la stessa natura di quello immesso dal fornitore, l’elaborazione dei dati da parte del sistema rileverebbe che ci sono state due vendite e, conseguentemente, due acquisti. Assosoftware suggerisce di aspettare ad eseguire questa immissione nello Sdi.

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