Bozza degli indici di allerta per la crisi d’impresa

Il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili ha predisposto la bozza contenente i parametri che possono condurre allo stato di crisi. 7 parametri da considerare.
Il primo è rappresentato dal patrimonio netto negativo per effetto delle perdite d’esercizio, anche cumulate.
Diversamente, a fronte di un patrimonio netto positivo, costituisce indice di crisi la presenza di un “Dscr” (Debt service coverage ratio) a 6 mesi inferiore a 1.
Il “Dscr” è rappresentato dal rapporto tra i flussi di cassa liberi previsti nei 6 mesi successivi, che sono disponibili per il rimborso dei debiti scadenti nello stesso arco temporale. Valori di questo indice superiori a 1, rendono evidente la capacità prospettica di sostenibilità dei debiti su un orizzonte di 6 mesi.
Ulteriormente, se il patrimonio netto è positivo e se il Dscr non è disponibile oppure è ritenuto non sufficientemente affidabile, si adottano altri 5 indici, con soglie diverse a seconda del settore di attività:

  • indice di sostenibilità degli oneri finanziari, ossia il rapporto tra gli oneri finanziari e il fatturato;
  • indice di adeguatezza patrimoniale, ossia il rapporto tra patrimonio netto e debiti totali;
  • indice di ritorno liquido dell’attivo, ossia il rapporto tra cash flow e attivo;
  • indice di liquidità, ossia il rapporto tra attività a breve termine e passivo a breve termine;
  • indice di indebitamento previdenziale e tributario, costituito dal rapporto tra l’indebitamento previdenziale-tributario e l’attivo.
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