Numerazione delle fatture elettroniche

L’Agenzia delle Entrate ha chiarito come individuare la data di emissione da inserire nella fattura elettronica, in particolare con la risposta all’interpello n. 389/2019. Tuttavia, non è ancora stata precisata su quale delle 3 date (data di emissione, data di predisposizione e data di effettuazione dell’operazione) ci si deve basare per effettuare una corretta numerazione.
Quando la fattura era cartacea, infatti, non vi erano dubbi: il numero della fattura era collegato con la data della sua emissione.
Oggi la situazione è diversa perché nella fattura viene indicata la data di effettuazione dell’operazione, che può essere diversa – anche per le fatture immediate – dalla data in cui viene predisposto il documento in formato Xml e dalla data in cui tale file viene trasmesso al Sistema di Interscambio (Sdi).
L’unica soluzione possibile, per ora, è agganciare la numerazione alla data di effettuazione dell’operazione. In questo modo, però, si dovrà tenere in debito conto dei termini dilatori consentiti per predisporre la fattura e per la sua trasmissione. Potrebbe accadere ad esempio che una cessione effettuata il 20.09, per la quale sia emessa fattura immediata il 27.09, abbia una numerazione più bassa rispetto a una vendita realizzata il 15.09 (quindi prima), ma per la quale il cedente ha compilato il Ddt ed emette la fattura differita il 5.10.
In presenza di fatture immediate e differite appare opportuno adottare registri sezionali che siano in grado di garantire una corretta cronologia delle operazioni (senza “incrociare” immediate e differite).

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