Prove per la deduzione di spese di pubblicità e sponsor

Flash NewsLe spese di sponsorizzazione e pubblicità sono, nella maggior parte dei casi, costi di periodo da imputare a conto economico nell’esercizio di sostenimento. L’ipotesi di procedere alla loro iscrizione in stato patrimoniale (voce B.I.2) è limitata a specifiche ipotesi (Oic 24), poco frequenti nella prassi operativa (ad esempio in caso di eventi promozionali non ricorrenti come il lancio di un nuovo prodotto o l’avvio di una nuova attività produttiva per i quali l’impresa ha la ragionevole certezza di importanti e duraturi futuri ritorni economici).
A livello fiscale, tali costi possano essere dedotti nell’esercizio di sostenimento, ovvero in quote costanti nell’esercizio stesso e nei quattro successivi (in base all’articolo 108, c. 2, del Tuir).
In sede di chiusura dei bilanci, deve essere attentamente valutata anche la competenza, attraverso l’esame del contratto, in particolare nelle ipotesi di sponsorizzazioni legate a eventi o manifestazioni che si svolgono a cavallo di due diverse annualità.
E’ necessario che il contratto preveda prestazioni corrispettive, dettagliando l’attività dello sponsor, le situazioni nelle quali si manifesterà la pubblicità e gli obblighi a cui sarà tenuto chi organizza gli eventi. Inoltre, è consigliabile evidenziare fra le premesse del contratto anche le ragioni commerciali (ritorno d’immagine, fattore territoriale, presenza di clienti/fornitori), che hanno indotto l’impresa a effettuare la sponsorizzazione, evitando indicazioni generiche.
In caso di accertamento sarà fondamentale dimostrare la congruità della spesa sostenuta in relazione alle prestazioni svolte.
Per le spese di sponsorizzazione sostenute nei confronti di società e associazioni sportive dilettantistiche, deducibili fino a 200.000 euro, le prove possono essere semplificate.

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