Reati tributari e responsabilità del consulente fiscale

La Corte di Cassazione, con sentenza n. 18.01.2018, n. 1999, ha affermato che la responsabilità del consulente ricorre non solo quando sia l’ispiratore della frode, ma anche quando sia soltanto consapevole di porre in essere l’attività delittuosa. In aggiunta, le pene sono aumentate della metà se il reato è commesso dal concorrente durante l’attività di consulenza fiscale svolta da un professionista o da un intermediario finanziario o bancario, attraverso l’elaborazione o la commercializzazione di modelli di evasione fiscale.
La nozione di “professionista” deve essere interpretata in senso sostanziale, e quindi è tale chiunque, nell’esercizio della professione, svolge attività di consulenza fiscale. L’aggravante richiede, tuttavia, una certa abitualità nella elaborazione dei modelli di evasione.
E’ legittimo il sequestro preventivo sui beni mobili e immobili anche nel caso in cui il consulente non abbia tratto alcun concreto profitto.

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