Risparmiometro, la novità dell’AdE

L’Agenzia delle Entrate ha sperimentato sull’anno di imposta 2013 per le persone fisiche un algoritmo che prende in esame i dati presenti nell’archivio rapporti dei contribuenti, confrontandoli con il reddito dichiarato. Le incongruenze saranno considerate indici di rischio ai fini di controlli.
L’Agenzia delle Entrate ha intenzione di utilizzare il risparmiometro, ossia Si tratterebbe di un algoritmo che confronta la dichiarazione dei redditi del contribuente con i dati finanziari-patrimoniali, contenuti nell’archivio dei rapporti finanziari. Tali controlli selettivi saranno avviati, in via sperimentale, nel 2018 per le persone fisiche, per l’anno d’imposta 2013-2014 e, in seguito, nel 2019 per le persone giuridiche. È stato, tuttavia, necessario garantire alcuni aspetti al garante della privacy, soprattutto in riferimento a misure di sicurezza, contro rischi di accessi non autorizzati, a un controllo della qualità del dato utilizzato e delle conseguenti elaborazioni e alla garanzia di fornire un’informativa idonea al contribuente convocato per il contraddittorio preventivo.

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