Commercialisti: i sindacati rispondono a Gualtieri e Agenzia delle Entrate

– § – COMMERCIALISTI: I SINDACATI RISPONDONO A GUALTIERI E ALL’AGENZIA DELLE ENTRATE – § – 

Le clamorose dichiarazioni del Ministro dell’Economia e dell’Agenzia delle Entrate generano la reazione della categoria (anche a nome degli altri professionisti)

Un comunicato stampa e due lettere “dedicate” trasmesse a nome di tutte le sigle sindacali, esprimono il disagio e la rabbia di una categoria professionale sempre in prima linea a supporto dei cittadini e la frase finale è l’esatta fotografia dell’attuale situazione: “i professionisti hanno dimostrato in questi anni di dover supplire alle inefficienze dell’Amministrazione Finanziaria, che in più occasioni ha dato prova di inadeguatezza“. Di seguito i testi dei comunicati.

COMUNICATO STAMPA

DECRETO RILANCIO
ESCLUSIONE DEI PROFESSIONISTI DAI CONTRIBUTI A FONDO PERDUTO
LA LORO NON È ATTIVITÀ DI IMPRESA, SONO SOLO “PERSONE”

Dopo le sorprendenti dichiarazioni del Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri alla trasmissione “Piazza
Pulita” secondo cui i professionisti sono esclusi dai contributi a fondo perduto che il Decreto Rilancio
prevede per i soggetti titolari di attività di impresa in quanto sono “solo persone”, le Associazioni nazionali
dei commercialisti, riunite in coordinamento, hanno deciso di rivolgersi al Ministro per chiedere una
rettifica delle sue affermazione e, una volta per tutte, un po’ di chiarezza normativa che renda ragione e
dignità a tutte le categorie produttive di questo Paese.
Secondo il Ministro i professionisti ordinistici italiani, il cui costante impegno nell’assistere le imprese,
anche e soprattutto in questa emergenza è stato sottolineato dalle Associazioni, sono “solo persone” e
come tali hanno diritto ai benefici individuali ma non a quelli che la legge riconosce alle attività economiche
e quindi agli imprenditori, ai commercianti e agli artigiani.
Con il Decreto Rilancio viene di fatto negato quanto riconosciuto con il precedente Decreto Liquidità nel
quale il riferimento alle attività economiche è nell’ottica della Raccomandazione CE 361/2003 secondo cui
impresa è “qualsiasi entità impegnata in un’attività economica, indipendentemente dalla sua forma
giuridica”. Tale contraddizione è certamente grave ma ancor più grave è che il Ministro con le sue
dichiarazioni ha dato prova di non rendersi neppure conto di questo stravolgimento del concetto di
impresa.
“Ad oggi – scrivono i Presidenti Nazionali nella loro lettera – per noi professionisti ordinistici permane
l’esclusione dalla misura dei 1.000 euro, permangono i limiti di reddito (previsti solo per noi) anche per
aprile e maggio sul beneficio di 600 euro e non è previsto l’accesso ai contributi a fondo perduto, che
sarebbero una boccata di ossigeno per tutte quelle micro-realtà che in questi mesi hanno lavorato senza
sosta e senza profitto (“servizi essenziali” durante l’emergenza) per affrontare assieme allo Stato e ai
cittadini una tragedia umana ed economica quale da generazioni non si era mai vista.”.
La mancata partecipazione dei Consigli Nazionali dei Dottori Commercialisti e dei Consulenti del Lavoro alla
riunione convocata per oggi dall’Agenzia delle Entrate sulla gestione tecnica dei contributi a fondo perduto
introdotti dal Decreto Rilancio, è senza dubbio una decisione netta che esprime una contrarietà profonda
nei confronti della decisione di escludere i professionisti. Alle reazioni che sono trapelate da parte
dell’Agenzia delle Entrate le Associazioni hanno ritenuto di rispondere indirizzando al Direttore Ruffini una
lettera.
Alla preoccupazione dell’Agenzia delle Entrate che i clienti dei professionisti e le piccole imprese, artigiani
e commercianti, possano avere danno dalla decisione delle rappresentanze dei commercialisti e dei
consulenti del lavoro di non prendere parte all’incontro, le Associazioni hanno risposto per rassicurare e
ricordare all’Agenzia e al suo Direttore “che i professionisti non hanno mai smesso di essere vicino ai loro
clienti, sono continuamente partecipi delle difficoltà che vivono le imprese, soprattutto anche quando
queste difficoltà sono determinate proprio dall’Amministrazione Finanziaria, i cui ritardi, imprecisioni ed
errori gettano sovente le imprese e i cittadini contribuenti in una sorta di labirinto, dal quale spesso è
possibile uscire solo grazie al lavoro e alla competenza dei professionisti.”.
Al Direttore Ruffini i Presidenti nazionali hanno rappresentato l’opportunità che l’Agenzia delle Entrate si
preoccupi innanzitutto del proprio operato, avendo consapevolezza del fatto che i professionisti hanno
dimostrato in questi anni di dover supplire alle inefficienze dell’Amministrazione Finanziaria, che in più
occasioni ha dato prova di inadeguatezza.
Comunicazione ADC-AIDC-ANC- ANDOC-FIDDOC-SIC-UNAGRACO-UNGDCEC-UNICO

LETTERA A AGENZIA DELLE ENTRATE

ADC – AIDC – ANC – ANDOC – FIDDOC – SIC – UNAGRACO – UNGDCEC – UNICO

Al Direttore dell’Agenzia delle Entrate
Avv. Ernesto Maria Ruffini
Sua Sede
Egregio Direttore,
la scelta dei Consigli nazionali dei Dottori Commercialisti e dei Consulenti del Lavoro di non partecipare
alla riunione convocata per oggi sulla gestione tecnica del contributo a fondo perduto, che il c.d.
“decreto rilancio” riserva ai soggetti esercenti attività d’impresa, è una decisione forte che testimonia
una posizione di netta contrarietà nei confronti dell’indebita esclusione della categoria dei
professionisti dalla misura economica introdotta con il decreto.
Fermo restando che nei confronti di questa esclusione, che discrimina i professionisti, le nostre
Associazioni si adopereranno affinché il Governo e il Ministero dell’Economia riparino ad un evidente
errore che contrasta con il principio comunitario dell’equiparazione dell’attività professionale
all’attività di impresa, ci preme rassicurare l’Agenzia delle Entrate, la quale ha fatto trapelare la
preoccupazione che i clienti dei professionisti e le piccole imprese, artigiani e commercianti, possano
avere danno dalla decisione delle nostre rappresentanze istituzionali.
È opportuno ricordare che i professionisti non hanno mai smesso di essere vicino ai loro clienti e sono
costantemente partecipi delle difficoltà che vivono le imprese. Anche quando queste difficoltà sono
determinate proprio dall’Amministrazione Finanziaria, i cui ritardi, imprecisioni ed errori gettano
sovente le imprese e i cittadini contribuenti in una sorta di labirinto, dal quale è possibile uscire solo
grazie al lavoro e alla competenza dei professionisti.
Vorremmo che la preoccupazione che l’Agenzia esprime oggi nei confronti dei professionisti fosse
rivolta dalla stessa al proprio operato, avendo consapevolezza del fatto che i professionisti hanno
dimostrato in questi anni di dover supplire alle inefficienze dell’Amministrazione Finanziaria, che in più
occasioni ha dato prova di inadeguatezza.
Distinti saluti

LETTERA AL MINISTRO DELL’ECONOMIA

ADC – AIDC – ANC – ANDOC – FIDDOC – SIC – UNAGRACO – UNGDCEC – UNICO

Ill.mo Signor Ministro
ROBERTO GUALTIERI
Ministero dell’Economia e delle Finanze
Via XX Settembre, 97 00187 – ROMA
OGGETTO: Esclusione Professionisti dai contributi del Decreto Rilancio
Signor Ministro,
abbiamo ascoltato le Sue dichiarazioni rese ieri nel corso della trasmissione “Piazza Pulita” non con
stupore (emozione che ormai non ci appartiene più), ma con incredulità. Non è possibile assistere
ad un’intervista di un Ministro della Repubblica (ancor di più un Ministro dell’Economia e delle
Finanze) che parlando delle partite della contabilità dello Stato, confonde acconti, saldi e importi
previsionali, dimostrando leggerezza ed indeterminatezza che mal si coniuga con la lucidità che il
momento richiede.
I professionisti ordinistici italiani hanno lavorato come mai in questa emergenza senza alcun
profitto, assistendo le aziende in crisi nell’interpretazione delle norme sull’emergenza e nella
messa in pratica di tutte le operazioni necessarie alla loro sopravvivenza, nei rapporti con le
banche e nell’applicazione degli strumenti di integrazione salariale. Ebbene, per Lei questi
professionisti sono solo “persone” e non una parte importante del cuore pulsante di questo Paese
e conseguentemente, in quanto “solo persone”, hanno solamente diritto a benefici individuali e
non a vedere tutelata anche la loro attività economica, al pari di artigiani, commercianti,
imprenditori, attraverso i contributi a fondo perduto previsti dal Decreto Rilancio.
Ci permettiamo di ricordarLe, Signor Ministro, che il precedente Decreto Liquidità fa riferimento
alle attività economiche di cui alla Raccomandazione CE 361/2003, che intende come impresa
“qualsiasi entità impegnata in un’attività economica, indipendentemente dalla sua forma
giuridica”.
Inoltre, se solo di persone si tratta, perché richiedere ai professionisti il pagamento delle imposte
al pari delle imprese?
In Italia i professionisti sono oltre due milioni: altrettanti centri economici che producono posti di
lavoro e che intermediano quotidianamente tra il Contribuente e lo Stato, in misura e forme
differenti. I commercialisti probabilmente esercitano questa funzione più di tutti, ed è grazie a loro
se in Italia l’erario riscuote, perché se i cittadini fossero lasciati soli di fronte alle norme fiscali
sarebbe il disastro.
Ad oggi, per noi professionisti ordinistici permane l’esclusione dalla misura dei 1.000 euro,
permangono i limiti di reddito (previsti solo per noi) anche per aprile e maggio sul beneficio di 600
euro e non è previsto l’accesso ai contributi a fondo perduto, che sarebbero invece una boccata di
ossigeno per tutte quelli micro-realtà che in questi mesi hanno lavorato senza sosta e senza
profitto (“servizi essenziali” durante l’emergenza) per affrontare, assieme allo Stato e ai
Contribuenti, una tragedia umana ed economica quale da generazioni non si era mai vista.
Non ci limitiamo a chiedere, Signor Ministro, una rettifica delle Sue sconcertanti affermazioni ma
chiediamo a Lei, al Governo di cui fa parte, al Parlamento e al Capo dello Stato una norma equa e
dignitosa per tutte le categorie produttive di questo Paese, che non lasci nelle mani di un
“equivoco” il destino dei professionisti.
Con osservanza.

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