FLASH NEWS – Garante Privacy: no al riconoscimento facciale per controllare le presenze sul posto di lavoro

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Viola la privacy dei dipendenti il riconoscimento facciale per controllare le presenze sul posto di lavoro.
A renderlo noto è il Garante della Privacy nella Newsletter n. 520 del 28 marzo 2024, in cui viene spiegato che al momento non esiste alcuna norma che consenta l’uso di dati biometrici, come prevede il Regolamento, per svolgere una tale attività.
Per questo motivo, il Garante ha provveduto a sanzionare cinque società – impegnate a vario titolo presso lo stesso sito di smaltimento dei rifiuti – per aver trattato in modo illecito i dati biometrici di un numero elevato di lavoratori.
L’Autorità, intervenuta a seguito dei reclami di diversi dipendenti, ha anche evidenziato i particolari rischi per i diritti dei lavoratori connessi all’uso dei sistemi di riconoscimento facciale, alla luce delle norme e delle garanzie previste sia nell’ordinamento nazionale che in quello europeo.
Si pensi, ad esempio, al D.L. n. 51/2023, convertito in legge n. 87/2023, che con l’art. 8-ter ha prorogato al 31 dicembre 2025 la sospensione dell’installazione e utilizzazione di impianti di videosorveglianza con sistemi di riconoscimento facciale “in luoghi pubblici o aperti al pubblico, da parte delle autorità pubbliche o di soggetti privati”, al fine di “disciplinare conformemente i requisiti di ammissibilità, le condizioni e le garanzie relativi all’impiego di sistemi di riconoscimento facciale nel rispetto del principio di proporzionalità previsto dall’articolo 52 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea”.

(Fiscal Focus)

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